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Colf e badanti, deduzioni nella dichiarazione dei redditi

lavoratrice domestica

Colf e badanti, deduzioni nella dichiarazione dei redditi

Il costo sostenuto nel 2017 per l’aiuto dei lavoratori domestici può essere dedotto nella dichiarazione dei redditi.

Le colf e le badanti con regolare contratto in Italia sono 866.747 e le famiglie che si avvalgono del loro aiuto sono circa due milioni. In questo periodo, come ogni anno,  si fanno i conti per la dichiarazione dei redditi e le famiglie hanno la possibilità di dedurre una parte delle spese sostenute per l’assistenza.

I costi dei lavoratori domestici variano in base all’orario e alle mansioni svolte in casa, ma la deduzione dei costi nella dichiarazione dei redditi è standard per tutte le famiglie datori di lavoro.

Avete assunto lavoratori domestici nel 2017? Se la risposta è si, i contributi versati all’INPS per colf, badanti e baby-sitter si possono dedurre attraverso il modello 730 (rigo E23) entro il 23 luglio 2018. In alternativa i costi si possono dedurre attraverso il modello Redditi (l’ex modello Unico), entro il 31 ottobre 2018.

Quanto si può dedurre?

Vi ricordiamo che il limite di spesa deducibile per ogni datore di lavoro domestico è di 1.549,37 Euro; tutti gli importi eccedenti questa cifra non potranno essere dedotti.

Conservate i documenti INPS!

Per poter usufruire della deduzione, i datori di lavoro domestico devono aver conservato i bollettini di versamento dei contributi INPS (i MAV).

Nel 730 precompilato i contributi versati per colf e badanti relativi al periodo d’imposta 2017, sono già presenti. Infatti, i dati sui versamenti dell’anno scorso vengono comunicati all’Agenzia delle Entrate per via telematica direttamente dall’INPS. E’ bene sempre controllare gli importi per verificarne la correttezza.

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