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I dati INPS sul lavoro domestico tra buone e cattive notizie

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I dati INPS sul lavoro domestico tra buone e cattive notizie

I nuovi dati INPS lavoro domestico fanno segnare un ulteriore calo dei lavoratori che operano nel settore.

Nel 2017 la quota di lavoratori domestici con regolare contratto ha registrato un decremento del -1,0% scendendo a 864.526 unità. Rispetto all’anno precedente ci sono 8.724 lavoratori domestici in meno registrati all’Istituto Nazionale di previdenza Sociale eppure la popolazione continua ad invecchiare. Dopo il Giappone siamo il secondo Paese al mondo per longevità. Si stima che in 10 anni le persone tra i 65 e i 74 anni saranno 6,5 milioni. Inoltre, ad oggi l’11,2% degli over 65 ha difficoltà a svolgere attività quotidiane come mangiare o vestirsi.

Chi assiste i nostri anziani e i malati? I lavoratori in nero. I nuovi dati dell’Osservatorio INPS segnalano una situazione preoccupante: le famiglie per risparmiare non assumono regolarmente colf e badanti. Un aspetto positivo è l’incremento degli italiani nel settore. Infatti, in base all’aggiornamento delle statistiche INPS, in controtendenza con il decremento totale del numero dei lavoratori domestici, c’è un incremento della quota di colf e badanti italiane (+6,9%).  “

Il settore del lavoro domestico, oltre ad aver assunto un peso economico crescente in termini di PIL del Paese,  sta anche diventando ancora di salvataggio contro la disoccupazione. Non è un caso che le zone in cui sta aumentando la quota di italiani siano le isole (con 47.784 lavoratori italiani a fronte di 31.098 stranieri) e le regioni del Sud.

A questo link è possibile consultare le nuove statistiche in breve sul settore del lavoro domestico.

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