Le vertenze sindacali sono un fenomeno tipico del lavoro domestico
Sono usciti i primi dati dei nuovi dossier dell’Associazione DOMINA che saranno presentati a Milano il prossimo 12 dicembre. I due nuovi dossier trattano temi molto delicati, sono infatti dedicati ai reati e alle vertenze nel settore del lavoro domestico. Oggi vi darò una prima anticipazione sui risultati emersi dal dossier 10 ” Vertenze nel lavoro domestico: il confine tra legalità e necessità”.
Tra le categorie di illeciti del lavoro irregolare, il lavoro nero è una delle più diffuse. Il lavoro di cura e domestico manifesta un’alta concentrazione di lavoro nero. Nel 2004 il tasso di irregolarità nelle famiglie datori di lavoro si avvicinava al 70%; da quel momento ha iniziato a diminuire fino ad arrivare al suo minimo storico nel 2012 (54,6%), risultato ottenuto grazie alla sanatoria. Terminato l’effetto sanatoria e complice la crisi economica ha ripreso a crescere arrivando a toccare il 58% nel 2015. L’attuale diminuzione dell’1% dei lavoratori domestici fotografata dall’Osservatorio dell’INPS con il rapporto 2018 su dati 2017, è da imputare ad un aumento del lavoro nero e non ad un calo del bisogno del lavoro di cura.
Quali sono le cause delle vertenze nel settore del Lavoro domestico?
Oltre alla mancata contrattualizzazione i dati della Ricerca DOMINA “Il valore del lavoro domestico” (potete consultare i precedenti dossier qui), rivelano tra le cause principali di vertenza il sotto-inquadramento e l’irregolarità dell’orario di lavoro.
I dati dell’Ispettorato del lavoro mostrano come i casi di sotto-inquadramento del 2015 e 2016 nelle Famiglie Datori di Lavoro abbiano seguito la tendenza generale degli altri settori, subendo una leggera caduta e passando da 9,4% al 7,1%. Nell’anno 2017, invece, sebbene la percentuale totale abbia continuato a diminuire, le cifre nel lavoro domestico hanno subito un’impennata, raggiungendo i 17,7 punti percentuali.
Nel caso dell’irregolarità dell’orario lavorativo, mentre una parte delle ore lavorative sono previste e coperte dal contratto stipulato, il restante delle ore viene riconosciuto in nero, in maniera sporadica o sistematica. Rispetto alla media percentuale del totale dei settori, tale fenomeno è più tenue nelle Famiglie Datori di Lavoro. Nel 2015 e 2017, la differenza tra il settore e il totale è abbastanza marcata: nel primo anno vi è uno scarto di 7,7 punti; nel secondo la differenza è di 10,4. Il 2016 ha registrato, invece, una parentesi atipica, raggiungendo un picco di 13,1%, ma rimanendo comunque inferiore al Totale (13,8%).
L’argomento è stato approfondito su Il Sole 24 Ore del 26 novembre 2018.