Pasqua e pasquetta più care per le famiglie con colf e badanti
La Pasqua e la pasquetta sono festività riconosciute dallo Stato. Per il lavoro domestico, come in ogni altro settore, è previsto che colf, badanti, baby-sitter, etc, riposino. In queste giornate i lavoratori domestici non sono tenuti a a lavorare. Come sappiamo però, in molti casi, il lavoro domestico è una necessità più che un lusso. Le persone che si avvalgono di assistenti familiari spesso hanno bisogno di cure costanti che non si interrompono con domeniche o festività.
Non sempre gli assistiti possono contare sull’aiuto dei familiari, quindi l’alternativa è ricorrere ad un aiuto esterno. Nel caso in cui ci sia bisogno delle prestazioni lavorative da parte della colf o della badante nella giornata di Pasqua o di Pasquetta, i datori di lavoro chiederanno la disponibilità al proprio lavoratore. A fine mese la famiglia dovrà annotare nella busta paga le ore di lavoro svolte nei giorni festivi.
Le ore ore svolte durante le festività come Pasqua e pasquetta, devono essere retribuite diversamente.
Il datore di lavoro deve fornire al proprio lavoratore domestico (colf, badante, baby-sitter, giardiniere, cuoco, governante, maggiordomo, etc.), oltre alla normale retribuzione giornaliera prevista da contratto (CCNL lavoro domestico), il pagamento delle ore lavorate con la retribuzione globale di fatto maggiorata del 60%.
Infatti, trattandosi di festività le ore lavorate sono considerate come ore di straordinario, ovvero extra rispetto a quanto concordato.
*Per i datori di lavoro domestico che hanno assunto colf e badanti con un contratto ad ore, le festività di cui al comma 1 verranno retribuite con 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile.