La famiglia può prorogare il contratto di lavoro domestico.
I datori di lavoro domestico che hanno assunto colf o badanti a tempo determinato possono posticipare la scadenza del contratto di lavoro. Il decreto legislativo n.81/2015 chiarisce che, fermo restando il consenso del lavoratore e qualora la durata iniziale del contratto sia inferiore a 36 mesi, sono ammesse proroghe.
Le proroghe sono consentite fino ad un massimo di cinque volte nel limite dei complessivi 36 mesi, indipendentemente dal numero dei contratti.
Cosa succede se si supera il limite delle proroghe? In questo caso il legislatore precisa che, superata la quinta proroga, il rapporto di lavoro si trasforma automaticamente in contratto a tempo indeterminato. Per le proroghe vanno mantenute le stesse condizioni del contratto di lavoro a termine: forma scritta, firma per accettazione del lavoratore e consegna di copia del documento.
Vi ricordo che se il rapporto di lavoro continua dopo la scadenza del termine inizialmente fissato (o successivamente prorogato), il datore di lavoro è tenuto a fornire al lavoratore una maggiorazione della retribuzione, per ogni giorno di prosecuzione del rapporto di lavoro.
L’importo della maggiorazione è pari al:
- 20% fino al 10° giorno extra
- 40% dopo il 1o° giorno.
In tema di prosecuzione di fatto, ci sono alcune ultime informazioni di cui i datori di lavoro devono tenere conto. Nei rapporti di lavoro a tempo determinato esiste quello che viene chiamato il periodo di tolleranza fissato in:
- 30 giorni se la durata del contratto è inferiore a 6 mesi
- 50 giorni negli altri casi.
Trascorso questo periodo, come accennato precedentemente i rapporti di lavoro si trasformano i contratti a tempo indeterminato.