Detrazioni lavoro domestico nel Modello 730 e nel Modello Unico.
I datori di lavoro domestico versano ogni tre mesi i contributi INPS per le proprie colf e badanti. I versamenti per gli addetti ai servizi domestici e familiari (colf, badanti, baby sitter), anche con pagamento tramite buoni lavoro voucher, possono essere portati in detrazione dalle tasse IRPEF indicate nella dichiarazione dei redditi 730 e nel Modello redditi PF (ex Unico).
Quanto si può detrarre? Il limite di deducibilità dal reddito imponibile IRPEF attualmente è fissato a 1.549,37 euro per anno. Gli importi eccedenti non possono essere dedotti e quindi non vanno indicati.
Dove inserire l’importo? Per il Modello 730/2020 è nel rigo E23 del quadro E – Oneri e spese che vanno indicati i contributi sostenuti per i lavoratori domestici. Il rigo E23 si trova nella sezione II nella quale vanno indicate le spese e gli oneri per i quali spetta la deduzione dal reddito complessivo del modello 730. La famiglia, più precisamente il familiare che sostiene la spesa per il lavoratore domestico, può risparmiare sull’Irpef dichiarando i contributi previdenziali versati durante l’anno d’imposta 2019.
Per chi userà il modello 730 precompilato il consiglio è di verificare l’importo presente nel modello che scaricherete dal sito dell’agenzia delle entrate o dall’INPS. Molte famiglie, infatti, hanno riscontrato importi difformi.
Per il Modello Redditi (ex modello unico) il datore di lavoro domestico, per portare a deduzione la spesa per i contributi INPS di colf e badanti, deve indicare la quota a suo carico nel Rigo RP Unico 2020.
A causa dell’emergenza da Covid-19 i termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi sono stati posticipati. La scadenza del 730 precompilato è stata prorogata dal 23 luglio al 30 settembre 2020. La scadenza per il modello Unico – Redditi 2020 è prevista il 30 novembre. Vi ricordo che nel decreto Rilancio non è stata prevista un’estensione dei limiti dell’importo detraibile. Ad eccezione delle posticipazione dei termini di scadenza dunque, per i datori di lavoro domestico, resta tutto invariato.