Calcolare vitto e alloggio per la badante convivente.
L’indennità di vitto e alloggio per la badante è uno dei temi che sollevano sempre molti dubbi nei datori di lavoro domestico. La domanda che ricevo più spesso è quando si versa l’indennità di vitto e alloggio?
La famiglia datore di lavoro domestico che assume una badante convivente deve versare l’indennità di vitto e alloggio solo quando il lavoratore domestico non può usufruirne gratuitamente, quindi in caso di:
- ferie,
- permessi retribuiti,
- malattia.
Qual’è l’importo per l’indennità di vitto e alloggio?
Il versamento dell’indennità al lavoratore domestico è una cifra convenzionale che viene inserita in busta paga, in sostituzione dei pasti che solitamente spettano al dipendente. Per il 2020 l’importo giornaliero per l’indennità di vitto e alloggio è stimato in 5,61 €. I valori convenzionali del vitto e dell’alloggio sono fissati nella tabella F e sono rivalutati annualmente ai sensi dell’ articolo 37.
Cosa dice il CCNL di categoria?
Secondo l’Art. 35 Vitto e alloggio del CCNL sulla disciplina del lavoro domestico, “il vitto dovuto al lavoratore deve assicurargli un’alimentazione sana e sufficiente; l’ambiente di lavoro non deve essere nocivo all’integrità fisica e morale dello stesso”. Inoltre, “il datore di lavoro deve fornire al lavoratore convivente un alloggio idoneo a salvaguardarne la dignità e la riservatezza.
Vi ricordo che la famiglia o l’anziano che assumono una badante, una baby sitter o una colf in regime di convivenza, sono tenuti a pagare l’indennità di vitto e alloggio quando il lavoratore non ne usufruisce in modo classico, ad esempio consumando il pasto in casa.