Obblighi del datore di lavoro entro fine anno e come trattare festività, ferie e TFR anticipato
La Certificazione Unica (CU) – precedentemente nota come CUD (Certificazione Unica del Lavoro Dipendente) – è un documento fiscale che attesta i redditi percepiti da un contribuente nell’anno precedente. L’articolo 34 comma 6 del contratto sulla disciplina del lavoro domestico prevede l’obbligo per i datori di lavoro domestico di fornire ai propri dipendenti e collaboratori la Certificazione Unica relativa ai compensi corrisposti nell’anno solare precedente. Questa disposizione riguarda tutti i redditi che rientrano nel regime fiscale dei lavoratori dipendenti e assimilati, tra cui i lavoratori domestici. La CU deve contenere anche le trattenute fiscali e previdenziali effettuate dal datore di lavoro e deve essere consegnata entro il 31 marzo di ogni anno. In caso di mancata consegna, il lavoratore ha il diritto di richiederla e il datore di lavoro ha l’obbligo di fornirla entro 15 giorni dalla richiesta.
Anche per i lavoratori domestici, il datore di lavoro ha l’obbligo di rilasciare la CU almeno 30 giorni prima della data in cui il lavoratore deve presentare la dichiarazione dei redditi o entro la data di cessazione del rapporto di lavoro. In caso contrario, il lavoratore domestico può segnalare il ritardo alle autorità fiscali competenti e richiedere il rilascio della CU entro un termine stabilito dalla legge.
Ogni datore di lavoro domestico è bene che consideri alcuni adempimenti relativi al rapporto di lavoro domestico, al fine di garantirne una corretta gestione. In particolare, è obbligatorio per il datore di lavoro domestico – anche se non agisce come sostituto di imposta e non è tenuto a operare alcuna ritenuta sulla retribuzione – fornire al lavoratore una dichiarazione contenente le somme lorde pagate e l’ammontare della contribuzione eventualmente trattenuta in ciascun periodo di paga, ai fini fiscali. Questa certificazione sostituisce completamente la certificazione unica (CU) rilasciata dal datore di lavoro sostituto di imposta alla maggior parte dei lavoratori. È opportuno che il datore di lavoro trattenga una copia della dichiarazione firmata per ricevuta dal lavoratore al momento della consegna. Inoltre, in merito alla gestione della retribuzione del mese di dicembre, è necessario considerare le festività e i giorni di ferie. Infine, se il lavoratore o la lavoratrice richiedono un anticipo sui TFR, è possibile erogarlo, ma è consigliabile stipulare un accordo scritto tra le parti per evitare future controversie.
Gestione delle festività – art. 16 Ccnl
La gestione delle festività è disciplinata dall’articolo 16 del Ccnl del Lavoro domestico. Per i lavoratori conviventi e non conviventi, il dipendente ha diritto al riposo e al pagamento della retribuzione normale. Anche se la colf lavora solo alcuni giorni alla settimana, come martedì e venerdì, e la festività cade in un giorno non lavorativo, la normativa prevede che al dipendente venga sempre corrisposto 1/26 della retribuzione globale mensile effettiva. Se la collaboratrice lavora nel giorno festivo, è dovuta oltre alla normale paga giornaliera, la corresponsione delle ore lavorate con la retribuzione globale effettiva maggiorata del 60%. Quando il giorno festivo coincide con la domenica, il lavoratore domestico ha diritto al recupero del riposo da fissare in un altro giorno della settimana o, in alternativa, al pagamento di 1/26 della retribuzione globale mensile.
Gestione delle ferie – art. 17 Ccnl
Parlando del tema delle ferie, ogni lavoratore ha diritto a 26 giorni lavorativi di ferie per ogni anno di servizio presso lo stesso datore, indipendentemente dalla durata e dalla distribuzione dell’orario di lavoro. Il datore, in base alle sue esigenze e a quelle del dipendente, dovrebbe preferibilmente fissare il periodo di ferie tra giugno e settembre, ma è possibile accordarsi per altre date. Le ferie sono di norma continue e possono essere divise in massimo 2 periodi all’anno. È necessario prendere almeno 2 settimane di ferie entro l’anno di maturazione e altre 2 settimane entro i 18 mesi successivi. Tuttavia, se un lavoratore domestico non italiano ha bisogno di rimpatriare, può richiedere un periodo feriale più lungo, utilizzando le ferie accumulate in due anni. Per quanto riguarda il trattamento retributivo durante le ferie, il dipendente ha diritto a un ventiseiesimo della sua retribuzione mensile, comprensiva dell’eventuale indennità sostitutiva per vitto e alloggio, per ogni giorno di ferie.
Gestione anticipo del TFR – art. 41 Ccnl
Per quanto riguarda l’ultima domanda, se la colf chiede un anticipo sul trattamento di fine rapporto, il datore di lavoro può anticipare il 70% del TFR maturato, ma solo una volta durante il rapporto di lavoro. È importante che il lavoratore presenti la richiesta di anticipazione del TFR per iscritto e il datore di lavoro, anche se non obbligato, può rilasciare una ricevuta che indica le specifiche relative al calcolo effettuato per determinare l’importo anticipato al momento della liquidazione.
Scarica qui il Facsimile della Certificazione Unica.