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IL LAVORATORE DOMESTICO NON TORNA DALLE FERIE: COSA FARE?

IL LAVORATORE DOMESTICO NON TORNA DALLE FERIE. COSA FARE?

IL LAVORATORE DOMESTICO NON TORNA DALLE FERIE: COSA FARE?

Il diritto del lavoro domestico rappresenta un campo giuridico di particolare importanza e delicatezza, poiché riguarda le relazioni di lavoro all’interno della sfera familiare. In situazioni in cui un lavoratore domestico decide di interrompere il rapporto di lavoro in modo inaspettato, come nel caso in cui una colf decida di non tornare al lavoro dopo aver trascorso l’estate nel proprio paese d’origine, sorgono importanti questioni giuridiche riguardo ai diritti e agli obblighi delle parti coinvolte.

DIMISSIONI O LICENZIAMENTO

In situazioni in cui il lavoratore domestico manifesta l’intenzione di non tornare al lavoro dopo un periodo di assenza, è essenziale considerare i modi attraverso i quali il rapporto di lavoro può essere risolto. Da un lato, la dipendente potrebbe decidere di dimettersi presentando dimissioni esplicite, comunicando la sua intenzione di non riprendere il lavoro dopo le vacanze. In tal caso, è fondamentale che le dimissioni siano formalizzate attraverso una lettera scritta, rispettando le modalità di notifica previste dal contratto o dalla normativa vigente.

Dall’altro lato, il datore di lavoro ha il diritto di risolvere il rapporto di lavoro tramite licenziamento nel caso in cui il lavoratore domestico abbia manifestato un’intenzione chiara di non tornare al lavoro dopo un periodo di assenza. Il datore di lavoro può dare il preavviso previsto dalla legge o dal contratto, oppure può procedere all’avvio della procedura di contestazione per assenza non giustificata e, se sussistono circostanze, attivare il licenziamento per giusta causa.

GIUSTA CAUSA: PROCEDURE DA SEGUIRE PER IL DATORE DI LAVORO DOMESTICO

Il datore di lavoro domestico, al fine di procedere con la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa, può intraprendere le seguenti azioni:

  • Comunicazione formale: il datore di lavoro può inviare una comunicazione formale tramite raccomandata all’indirizzo della dipendente indicato nel contratto di lavoro, segnalando la sua assenza ingiustificata e richiedendo una risposta entro un termine stabilito, ad esempio 5 giorni. Questa comunicazione serve a garantire che la dipendente sia a conoscenza della situazione e abbia l’opportunità di fornire spiegazioni o chiarimenti.
  • Licenziamento per giusta causa: se la dipendente non risponde alla comunicazione entro il termine indicato e non presenta valide ragioni per la sua assenza, il datore di lavoro può procedere con un licenziamento per giusta causa. Questo tipo di licenziamento è giustificato da un comportamento grave e intollerabile da parte del lavoratore. Non si deve prevedere l’indennità di preavviso tra le competenze di fine rapporto.

ASPETTI ECONOMICI DELLA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO DOMESTICO

La risoluzione del rapporto di lavoro domestico comporta diversi aspetti economici che devono essere gestiti accuratamente:

  • Differenze retributive: Eventuali differenze retributive dovute alla dipendente devono essere calcolate e liquidate in base al periodo di lavoro effettivamente svolto.
  • Monetizzazione delle ferie rimanenti: Le ferie maturate e non godute devono essere monetizzate e corrisposte al lavoratore.
  • Trattamento di fine rapporto (TFR): Il TFR accumulato deve essere calcolato e liquidato in conformità con le disposizioni di legge.
  • Calcolo della tredicesima: La tredicesima mensilità deve essere calcolata e corrisposta al lavoratore per il periodo di lavoro effettivo.
  • Preavviso: Qualora non lavorato il periodo preavviso va monetizzato tra le competenze di fine rapporto.

È necessario altresì consegnare al lavoratore domestico, a chiusura del rapporto di lavoro, la CU – certificazione unica e la lettera di licenziamento.

COSA COMUNICARE ALL’INPS IN CASO DI CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO DOMESTICO

La comunicazione di cessazione deve essere presentata all’INPS entro cinque giorni dall’evento. La comunicazione ha efficacia anche nei confronti dei servizi competenti, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’INAIL nonché della prefettura ufficio territoriale del Governo.

Poichè previsto l’obbligo di comunicazione esclusivamente telematica, la cessazione va comunicata online all’INPS attraverso:

  • il Cassetto per il lavoro domestico”;
  • l’app “INPS Mobile” (installandola sul proprio smartphone o tablet).

In alternativa, è possibile effettuare la cessazione tramite:

Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;

intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi, come l’Associazione DOMINA: www.associazionedomina.it .

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