Hai ricevuto
una vertenza?
Lo Studio Legale De Luca assiste tutti i datori di lavoro domestico che hanno ricevuto una vertenza sindacale.
La vertenza di lavoro domestico è un’azione legale intrapresa da colf, badanti, baby sitter, cuoco, giardiniere, governante, autista, altro, nei confronti della famiglia datore di lavoro nel caso in cui ritengano ci sia l’inosservanza di quanto stabilito nel contratto di lavoro sottoscritto dalle parti.
Il lavoratore domestico, per promuovere una vertenza, può agire per via sindacale o attraverso un avvocato. In mancanza di un regolare contratto di lavoro, colf e badanti sono tenute a dimostrare l’esistenza del rapporto di lavoro con la famiglia, anche attraverso dei testimoni.
In presenza di regolare contratto con un lavoratore domestico, le cause più frequenti che possono portare alla promozione di una vertenza sindacale sono:
1) retribuzione non adeguata (es. paga oraria inferiore a quella prevista o calcolo delle ore lavorate non corrispondente a quello reale);
2) mancato o parziale godimento di ferie e permessi;
3) mancato o parziale riconoscimento dell’indennità spettante in caso di infortunio o malattia;
4) mancato o parziale riconoscimento delle ore di straordinario;
5) licenziamento del lavoratore senza il rispetto dei termini di preavviso previsti per legge;
6) in caso di mancato o parziale pagamento dell’indennità di fine rapporto;
7) mancato pagamento della tredicesima.
Una volta che il lavoratore domestico avvia la vertenza, l’avvocato o il sindacalista prendono contatto con il datore di lavoro per verificare se sussistono le condizioni per arrivare ad un accordo sottoscrivere avanti ai sindacati firmatari del CCNL di categoria o avanti all’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Se non si riesce ad arrivare ad una conciliazione, la vertenza procede fino ad arrivare al cospetto del giudice del lavoro, il quale, sulla base alla denuncia presentata e all’analisi del caso, ascoltato il lavoratore, il datore di lavoro ed eventuali testimoni può accogliere le richieste del lavoratore o respingerle, qualora siano infondate.